ambiente

Da gennaio siamo tutti in ritardo.

Le dispute politiche negli ultimi 10 anni, tra Serbia e Kosovo hanno portato, tra l’altro, anche ripercussioni sulla mancata sincronizzazione per orologi, radiosveglie e il timer del nostro forno.

Infatti dal mese di gennaio, tra i due paesi dell’est con le loro tensioni, hanno portato a una mancanza di sincronizzazione delle oscillazioni della corrente elettrica, di solito sui 50 Herz con i dispositivi quali timer, radiosveglie etcc, i quali vengono sincronizzati con quest’ultima frequenza.

In totale, 6 sono i minuti che i nostri dispositivi sono in ritardo.

Come verificato dall’organismo degli operatori di reti elettriche in Europa, ENTOE, la frequenza della corrente alternata, ovvero la rete elettrica che alimenta le nostre case sembra che la frequenza dei 50 Herz, non sia stata così stabile nel periodo, provocando appunto negli apparecchi elettronici, che fanno affidamento su questo dato per la sincronizzazione, maturrando un certo ritardo.

Così il Kosovo che doveva generare l’elettricità necessaria e, la stessa Serbia che per legge, era obbligata a compensare questi ammachi da parte del Kosovo, non ha provveduto provocando l’instabilità sopra descritta.

Ora cosa possiamo fare? Intanto vi consiglio di provvedere a riporare le lancette in avanti, poi quando la disputa verrà risolta, troverete il timer del forno come era prima.

web: https://www.entsoe.eu/news-events/announcements/announcements-archive/Pages/News/2018-03-06-press-release-continuing-frequency-deviation-in-the-continental-european-power-system.aspx

 

 

 

Il Solare: roba da sceicchi.

Come ogni anno, i nostri Governi tagliano i finanziamenti ai ricercatori e ai nostri “cervelli”, che emigrano in paesi esteri alla ricerca di finanziamenti e sovvenzioni per i loro progetti. Ma questa volta non è andata così…non grazie al Governo!
L’Università di Scienze e Tecnologia dell’Arabia Saudita, la King Abdullah, finanzierà i migliori progetti presentati dai talenti delle prime università del mondo, però lasciandoli nella propria sede senza che la necessità di emigrare all’estero.
Al bando hanno partecipato 26 università di tutto mondo, dalla California Institute of technology, al M.I.T., dalla Princeton University alla Stanford University, con un massimo di 3 ricercatori ciascuna, per un totale di 62 progetti, ma solo 19 hanno ottenuto il finanziamento.
Un italiano, Andrea Fratalocchi dell’Università della Sapienza di Roma, ha ottenuto un finanziamento di 300 mila dollari in 3 anni, di cui 70 mila per lo stipendio e 7 mila annui per la gestione finanziaria del progetto per il Dipartimento di Fisica della Sapienza.
Il progetto presentato dal ricercatore, riguarda una vernice in cui la luce del sole, produce un effetto fotovoltaico con conseguente produzione di energia elettrica a basso costo, ma inoltre, la stessa vernice può produrre, un effetto fototermico per l’eliminazione di cellule cancerogene. Finalmente almeno il nostro ricercatore non dovrà lasciare il proprio Paese.


Global warning: una rondine non fa primavera.

Ricordo quando ero bambino, i miei genitori attiravano la mia attenzione sulla venuta delle rondini nel cortile della nostra casa, le quali presagivano l’arrivo della primavera.
Nel XXI secolo, le rondini non fanno di certo primavera o almeno non tutta!. Purtroppo il surriscaldamento del pianeta comporta, alcuni giorni di intenso caldo e altri con piogge insistenti, simili ai climi tropicali e quello dell’America del sud.
Ma noi, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare? Possiamo almeno limitare il riscaldamento globale? e poi come? Magari potremmo adottare un comportamento “verde”:
a) Stampare pochi documenti: cerchiamo di utilizzare più spesso l’anteprima di stampa, quando utilizziamo il nostro wordprocessor e poi, è veramente necessario stamparlo?;
b) Utilizzare le lampadine a basso consumo, oltre a risparmiare sulle bollette(diventate care) potremmo ridurre l’emissione di Co2;
c) Acquistare con criterio gli alimenti, comperare una busta di verdura senza imballaggio;
d) Riciclare quanto più possibile, con la raccolta differenziata di bottiglie, vetro e giornali;
e) Consumare meno carburante con l’auto, è meglio una bella passeggiata anziché diventare pazzi per trovare un parcheggio, magari in doppia fila! Queste sono poche ma utili informazioni, comunque bisogna fare attenzione e non buttare tutto, nei rifiuti, ma selezionarli.
Poi secondo Voi, con il nostro pianeta, siamo in un punto di non ritorno (tipping point)? Oppure abbiamo ancora tempo per recuperare? Con internet, è un caso di (tipping point), in quanto con l’avvento del web, ci sono state una moltitudine di invenzioni tecnologiche e rivoluzioni, che ci hanno anche semplificato un po’ la vita, diciamolo! Ma per il pianeta? Lascio a voi le repliche…intanto, fuori alla finestra piove e fa freddo, ma per fortuna si vedono le rondini, che almeno fanno primavera.


Vedelago: Il rifiuto a riciclo totale.

Nella cittadina di Vedelago, in provincia di Treviso, con una popolazione di 16.000 anime circa, si vedono arrivare dei camion che scaricano una valanga di rifiuti composti da plastica, vetro, legno e oggetti di metallo.
Ma vediamo nello specifico cosa fa il Comune di Vedelago e soprattutto i cittadini con la raccolta differenziata. In una prima selezione si provvederà a suddividere i rifiuti per ogni tipo di materiale, dopo che sono stati immessi sul nastro trasportatore con l’ausilio dell’uomo, il legname delle sedie e dei tavoli, verrà triturato e ridotto in un granulato per poi ritornare ad essere arredo da giardino; il vetro scisso dai materiali ferrosi, estratti con un’elettrocalamita, tornerà a far parte delle bottiglie e simili.
Una seconda selezione fa sì che la plastica venga separata in colorata, trasparente e azzurrato. I restanti scarti, saranno mescolati e portati ad elevata temperatura da dove si otterrà sabbia e grafite, con la possibilità di costruire panchine per parchi, bitume e blocchi di calcestruzzo per l’edilizia. I guadagni sono sia per le aziende, che hanno la possibilità di avere materie prime da lavorare e rivendere, sia per le famiglie che potrebbero avere una tariffa dei rifiuti ridotta. Questo è un esempio, consultabile sul sito del Centro di riciclo di Vedelago, di come potremmo avere la possibilità di non avvalerci delle discariche, inceneritori (ribattezzati) termovalorizzatori, per i quali noi cittadini paghiamo il contributo Cipe6 in bolletta, ma potenziando la raccolta differenziata potremmo rispettare meglio l’ambiente e avere un risparmio sulla tariffa! E’ notizia di oggi che, l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, vorrebbe far costruire 5 inceneritori (termovalorizzatori) nella Capitale, dopo la visita dell’impianto del termovalorizzatore nel bresciano (considerato il migliore in Europa), gli consiglierei vivamente di fare un salto nel paesino di Vedelago che dista appena 156 Km da Brescia!